Molto utilizzati per la cura e il trattamento
di malattie e infezioni a carico di varie specie vegetali, gli antiparassitari
sono fitofarmaci che si dividono in due macro-categorie:
- fitosanitari per piante
ornamentali, solitamente liberamente commerciabili da parte di catene della
grande distribuzione e negozi specializzati;
- fitosanitari tout court, disponibili
unicamente presso rivenditori autorizzati a causa della loro pericolosità.
Anche i prodotti
fitosanitari dispongono di etichette con istruzioni specifiche per l’utilizzo
(dosi, modalità di somministrazione, tempistiche, avvertenze), e
presentano composizioni chimiche differenti a seconda dello scopo.
È chiaro che l’utilizzo di questi dispositivi sanitari hanno delle
controindicazioni per la salute dell’uomo, benché questi vengano somministrati
alle specie vegetali: infatti nonostante l’implemento di tecnologie e di
tecniche di utilizzo, che hanno permesso di ridurre notevolmente i fattori di
rischio rispetto al passato, è sempre bene utilizzare i dispositivi di
protezione – guanti, mascherine, occhiali e tute – nel momento in cui si
effettua l’operazione di distribuzione del fitofarmaco.
A seconda della loro pericolosità,
antiparassitari e fitofarmaci sono divisi in 5 categorie specifiche:
- molto
tossico, simboleggiato da teschio e tibie incrociate;
- tossico,
dotato anch’esso del simbolo del teschio e delle tibie incrociate;
- nocivo,
riportante una croce di Sant’Andrea;
- irritante,
anch’esso con raffigurata una croce di Sant’Andrea;
- non
classificato, sulla cui etichetta è riportata la dicitura “attenzione:
manipolare con prudenza”.
Per le prime 3 categorie
occorre essere in possesso del cosiddetto patentino di abilitazione, che viene
rilasciato dagli Assessorati Provinciali dell’Agricoltura dopo aver frequentato
un corso professionale e superato un esame.
Altra classificazione dei fitofarmaci che si
può tracciare è quella che ha come discriminante il campo d’applicazione.
Sulla base di tale premessa, gli
antiparassitari si possono dividere in:
- acaricidi, ossia prodotti che
eliminano gli acari dannosi;
- diserbanti o erbicidi per
l’eliminazione delle erbe infestanti;
- fungicidi o anticrittogamici, per
proteggere le piante da funghi e altri parassiti;
- insetticidi, fitofarmaci per
eliminare gli insetti dannosi;
- molluschicidi, prodotti
specifici per combattere chiocciole e limacce.
Ogni fitosanitario, al fine di essere immesso
sul mercato, deve ottenere una specifica registrazione, la quale viene regolamentata
a livello europeo.
Inoltre ogni fitofarmaco
presenta, come i farmaci per umani, una denominazione commerciale, e ha
depositato un determinato principio attivo, ossia la sostanza deputata
all’eliminazione del parassita o dell’insetto specifico.